Psicologia
secondo Henri Tajfel (1919-1982)
la psicologia sociale studia i diversi aspetti dell'interazione tra individui, tra gruppi sociali all'interno di essi fra gli individui, e i sistemi sociali, piccoli o grandi di cui fanno parte. Allora analizzato differenti aspetti della vita sociale dell'uomo la percezione degli altri la definizione di se, i gruppi, le istituzioni, l'idéologie, le certezze ecc.
Vi furono molte pubblicazioni che si occupavano della psicologia delle folle i primi veri manuali di psicologia sociale sono stati pubblicati nel 1908 negli Stati Uniti. Manuali fondati sulle teorie del comportamento che studiano l'agire manifesto dell'individuo tralasciando le ipotesi relative al mondo interno e alle dinamiche in codice. Negli anni 30 40 del Novecento si svilupparono ricerche sui gruppi è sull'influenza sociale anche in seguito dei tragici accadimenti che si verificarono in Europa. Kurt Lewin
è un profugo ebreo che proviene da Berlino ed anche il membro della gestalt, esercita una notevole influenza sulla psicologia sociale che venne poi inteso come un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente reciprocamente interdipendenti. In Europa La psicologia sociale fatica ad affermarsi. Gustave le bon
nel 1895 pubblica la psicologia delle folle e la prima opera che studia il comportamento delle folle cercando di individuare le loro caratteristiche e tecniche utilizzabili per guidarle e controllarle. Secondo born la folla è facilmente influenzabile e acritica. Nella folla si può notare che emergono gli elementi più istintivi ancestrali che secondo le bon costituiscono l'anima della razza umana nella folla l'individuo acquista un sentimento di potere invincibile che gli permette di cedere agli impulsi che da solo avrebbe tenuto sotto controllo. nella folla si può dire che abbiano una specie di contagio dov'è l'individuo agisce come se fosse sotto effetto di una suggestione, esasperando le sue emozioni. Esiste anche il contagio mentale che è quel fenomeno per cui ogni sentimento e ogni azione si diffondono uniformemente a tutti i componenti della folla. così facendo l'interesse del singolo viene sostituito dal interesse collettivo. le bon sottolinea che un soggetto è nella folla si comporta in modo istintivo facendo prevalere la sua parte irrazionale su quella razionale. Secondo le bon e quindi indispensabile la presenza di un capo che possa condurre la folla per orientare queste esigenze istintive.
Sigmund Freud
sostiene che per capire il comportamento di una folla se è necessario comprendere il comportamento del singolo. La distinzione tra psicologia individuale e sociale non è giustificata perché quando studiamo l'individuo non possiamo prescindere dalle relazioni che lo legano ad altri soggetti. si deve quindi cogliere i meccanismi inconsci che stanno alla base del comportamento individuale all'interno di una folla più ampia. la personalità di un singolo si annulla lasciando spazio alla personalità della massa che diventa omogenea per tutti i componenti. in questo modo l'individuo acquista un senso di Potenza perché non è più solo in quanto la folla garantisce l'anonimato. Nella folla agiscono pulsioni libidiche chesviate dalle metti sessuali originarie, sono trasferite verso la colla e il capo, creando dei legami tra s. Freud ha ricorso al concetto di identificazione gli individui nella massa si identificano con gli altri individui rinunciando alla propria autonomia e proiettando la qualità ideali sul campo. il comportamento umano nella folla ha dunque la sua origine in elementi inconsci. Il comportamento sociale ha delle cause che sfuggono alla consapevolezza. La pulsione sociale non è una posizione originaria ma le sue origini possono essere individuate nelle prime esperienze infantili. la massa viene vista come una vasta collettività nella quale è possibile incontrare una certa omogeneità di mentalità e comportamento poi che gli individui che fanno parte di essa hanno subito o subiscono l'influenza della cultura e della società attraverso istituzioni, mezzi di comunicazioni ecc. La psicologia della massa il settore della psicologia sociale che si occupa di questi fenomeni (scolarizzazione, urbanizzazione, la comunicazione di massa). La folla è un ampio gruppo di persone fisicamente presenti in uno stesso luogo, si può trasformare in un insieme di individui uniti tra loro da stesse emozioni e finalità. Il soggetto prende parte della sua identità individuale e assume momentaneamente l'identità sociale della folla. Freud usa il termine mossa nella sua opera psicologia delle masse e analisi dell'io ma in realtà la sua analisi si riferisce alla folla. Gabriel tarde
, sociologo e criminologo francese, si rivolge al pubblico, a una collettività di individui fisicamente separati che pensano e si comportano in modo simile perché imitano gli stessi modelli culturali diffusi dai giornali.
la psicologia sociale studia i diversi aspetti dell'interazione tra individui, tra gruppi sociali all'interno di essi fra gli individui, e i sistemi sociali, piccoli o grandi di cui fanno parte. Allora analizzato differenti aspetti della vita sociale dell'uomo la percezione degli altri la definizione di se, i gruppi, le istituzioni, l'idéologie, le certezze ecc.
Vi furono molte pubblicazioni che si occupavano della psicologia delle folle i primi veri manuali di psicologia sociale sono stati pubblicati nel 1908 negli Stati Uniti. Manuali fondati sulle teorie del comportamento che studiano l'agire manifesto dell'individuo tralasciando le ipotesi relative al mondo interno e alle dinamiche in codice. Negli anni 30 40 del Novecento si svilupparono ricerche sui gruppi è sull'influenza sociale anche in seguito dei tragici accadimenti che si verificarono in Europa. Kurt Lewin
è un profugo ebreo che proviene da Berlino ed anche il membro della gestalt, esercita una notevole influenza sulla psicologia sociale che venne poi inteso come un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente reciprocamente interdipendenti. In Europa La psicologia sociale fatica ad affermarsi. Gustave le bon
nel 1895 pubblica la psicologia delle folle e la prima opera che studia il comportamento delle folle cercando di individuare le loro caratteristiche e tecniche utilizzabili per guidarle e controllarle. Secondo born la folla è facilmente influenzabile e acritica. Nella folla si può notare che emergono gli elementi più istintivi ancestrali che secondo le bon costituiscono l'anima della razza umana nella folla l'individuo acquista un sentimento di potere invincibile che gli permette di cedere agli impulsi che da solo avrebbe tenuto sotto controllo. nella folla si può dire che abbiano una specie di contagio dov'è l'individuo agisce come se fosse sotto effetto di una suggestione, esasperando le sue emozioni. Esiste anche il contagio mentale che è quel fenomeno per cui ogni sentimento e ogni azione si diffondono uniformemente a tutti i componenti della folla. così facendo l'interesse del singolo viene sostituito dal interesse collettivo. le bon sottolinea che un soggetto è nella folla si comporta in modo istintivo facendo prevalere la sua parte irrazionale su quella razionale. Secondo le bon e quindi indispensabile la presenza di un capo che possa condurre la folla per orientare queste esigenze istintive.
Sigmund Freud
sostiene che per capire il comportamento di una folla se è necessario comprendere il comportamento del singolo. La distinzione tra psicologia individuale e sociale non è giustificata perché quando studiamo l'individuo non possiamo prescindere dalle relazioni che lo legano ad altri soggetti. si deve quindi cogliere i meccanismi inconsci che stanno alla base del comportamento individuale all'interno di una folla più ampia. la personalità di un singolo si annulla lasciando spazio alla personalità della massa che diventa omogenea per tutti i componenti. in questo modo l'individuo acquista un senso di Potenza perché non è più solo in quanto la folla garantisce l'anonimato. Nella folla agiscono pulsioni libidiche chesviate dalle metti sessuali originarie, sono trasferite verso la colla e il capo, creando dei legami tra s. Freud ha ricorso al concetto di identificazione gli individui nella massa si identificano con gli altri individui rinunciando alla propria autonomia e proiettando la qualità ideali sul campo. il comportamento umano nella folla ha dunque la sua origine in elementi inconsci. Il comportamento sociale ha delle cause che sfuggono alla consapevolezza. La pulsione sociale non è una posizione originaria ma le sue origini possono essere individuate nelle prime esperienze infantili. la massa viene vista come una vasta collettività nella quale è possibile incontrare una certa omogeneità di mentalità e comportamento poi che gli individui che fanno parte di essa hanno subito o subiscono l'influenza della cultura e della società attraverso istituzioni, mezzi di comunicazioni ecc. La psicologia della massa il settore della psicologia sociale che si occupa di questi fenomeni (scolarizzazione, urbanizzazione, la comunicazione di massa). La folla è un ampio gruppo di persone fisicamente presenti in uno stesso luogo, si può trasformare in un insieme di individui uniti tra loro da stesse emozioni e finalità. Il soggetto prende parte della sua identità individuale e assume momentaneamente l'identità sociale della folla. Freud usa il termine mossa nella sua opera psicologia delle masse e analisi dell'io ma in realtà la sua analisi si riferisce alla folla. Gabriel tarde
, sociologo e criminologo francese, si rivolge al pubblico, a una collettività di individui fisicamente separati che pensano e si comportano in modo simile perché imitano gli stessi modelli culturali diffusi dai giornali.
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